Pasqua di sangue
Ieri 15 aprile sono morti sul lavoro altri 4 operai:
a Sassari Salvatore Piras, 23 anni, sotto il crollo di un ponteggio; a Trento Sander Cerri, 39 anni, travolto da una parete che stava demolendo; a Cesena Giuseppe Venezia, 60 anni, schiacciato dal carico del camion che stava scaricando; nel Torinese Luca Bertolo, 17 anni, rimasto sotto un muletto che si è ribaltato.
Sono solo gli ultimi nomi di una lunghissima lista
Di lavoro si continua a morire. Fino a quando saremo disposti a sacrificare le nostre molte, troppe vite, per il profitto di un pugno di padroni, profitto costruito sul sangue operaio?
Nei primi due mesi del 2022 sono stati uccisi 114 operai; secondo l’Inail; sono il 9,6% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno 2021.
Il disprezzo per la vita dei lavoratori richiede una risposta immediata da parte del movimento operaio contro padroni e governo, che considerano i lavoratori solo carne da macello. Le parole non bastano più.
E’ arrivato il momento di alzare forte la nostra voce contro le morti del profitto e scendere in piazza con scioperi e presidi davanti alle sedi di rappresentanza dei responsabili di queste morti – i padroni - senza delegare a istituzioni e sindacati - complici della mattanza operaia - la difesa della nostra salute e sicurezza.
I numeri ci dicono quanto importa loro della nostra salute e della nostra vita.
E’ arrivato il momento di agire, di spezzare il silenzio e la passività su questa strage. Facciamolo ovunque.
d.t. Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territ