Una giornata normale
31 agosto 2022. Crotone. Un’esplosione dà il via ad un incendio a bordo della nave “Asso”. 3 membri dell’equipaggio – non sappiamo i nomi – muoiono. Le vittime sono due indiani e un egiziano, tra i 26 e i 40 anni. 2 feriti gravi. La causa è probabilmente lo scoppio di una bombola durante una saldatura. La magistratura, come sempre, indaga ma noi non sapremo mai cos’è successo perché non fa notizia.
Pensiero: La classe operaia è classe internazionale, purtroppo anche quando si tratta di versare il proprio sangue per il profitto di qualche capitalista (lo stipendio medio di un marittimo straniero è di circa 1.200 euro al mese).
31 agosto. Bussero, Milano. Ore 18.30, cantiere della MM2. Durante i lavori per la demolizione del sovrappasso della metropolitana, cade sui binari il braccio di una gru. Poteva essere una strage, un treno carico di passeggeri era appena passato pochi minuti prima. Le gru stanno diventando ‘protagoniste’ con insolita frequenza. Ricordiamo il lavoratore morto il 25 giugno nella centralissima via Prina, a Milano, travolto dal braccio di una gru carica di lamiere e i 3 operai volati giù da 40 metri da una gru a Torino, nel dicembre 2018.
31 agosto. Avezzano (L’Aquila). Torna all’oratorio, chiuso da 2 anni per Covid, sale sull’altalena che le crolla addosso schiacciandola. Muore così Alessia Prendi, 11 anni. Alla riapertura, nessuno ha pensato di fare un sopralluogo per verificare la sicurezza delle strutture utilizzate dai bambini.
Sul versante opposto, invece, solo buone notizie per i padroni.
31 agosto. Genova. Le due società coinvolte nel crollo del Ponte Morandi (costato la vita a 43 persone nell’agosto 2018) – ASPI (Autostrade per l’Italia) e Spea – dopo i 30 milioni versati allo Stato per il crollo del ponte, patteggiano 1 milione di euro a titolo di risarcimento per uscire dal filone “bis” del processo. Il filone “bis” riguarda i falsi reports sulle manutenzioni mai effettuate sui viadotti, sulle condizioni delle gallerie ecc. perché costavano troppo. Ma lo Stato – invece di revocare la concessione, ha comprato dalla Atlantia, controllata dalla famiglia Benetton, la concessionaria Autostrade per l’Italia per la “modica somma” di 8,2 miliardi. Soldi dei lavoratori, che non ci sono mai per la sanità, per la scuola ecc. ma si trovano sempre per rifondere i danni (!!) ai padroni.
31 agosto. San Donato Milanese. Francesco Caio, amministratore delegato della Saipem, società partecipata dalla Cassa Depositi e Prestiti (controllata per 83% dal Ministero dell’Economia) e dall’Eni (tra i cui azionisti figura nuovamente la Cassa Depositi e Prestiti), dà le dimissioni. Durante la sua gestione il valore dei titoli della società è sceso da 9 a 0,7 euro. Ma, trattandosi di dimissioni anticipate, incentivo all’esodo e mancato preavviso (lo sbattono fuori subito) Caio – ultimo di una lunga lista di casi analoghi – riceverà una ‘buonuscita’ di 3,3 milioni di euro. E troverà in tempi brevi (vedi la vicenda di Mauro Moretti ad es.,“premiato” per la strage di Viareggio), un altro lavoro.
Pensieri: da decine di anni sentiamo parlare, da padroni e sindacati confederali – e applicare nei contratti di lavoro – di “meritocrazia”. Ma questo riguarda solo i lavoratori. I managers più danni fanno e più soldi prendono. Riguardo ai lavoratori, invece, Confindustria e politici vari si scannano sul salario minimo: la proposta più “avanzata” è di 9 euro all’ora lordi. Visto che la tassazione sul salario – tra tasse e contributi - nel nostro paese raggiunge il 40% circa, fate voi i conti.
E’ il capitalismo, baby. La manutenzione e le misure di sicurezza costano, le vite dei lavoratori - no.
Se non vogliamo continuare all’infinito a piangere i nostri morti, dobbiamo organizzarci perché c’è un solo modo di fermare le stragi quotidiane, legate tutte dal filo nero dello sfruttamento più selvaggio e della ricerca del massimo profitto: il sistema barbaro in cui viviamo – il capitalismo – va abbattuto.
Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”
Sesto S.Giovanni, via Magenta 88